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FEDERSOLIDARIETA’ MARCHE: FRULLINI CONFERMATO PRESIDENTE

FEDERSOLIDARIETA’ MARCHE: FRULLINI CONFERMATO PRESIDENTE

Assemblea regionale a Loreto, la sfida per il futuro delle 87 cooperative aderenti è quella di non lasciare indietro nessuno

 

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Loreto, 26 marzo 2018 – Non lasciare indietro nessuno. In questa affermazione del presidente di Confcooperative Federsolidarietà Marche, Roberto Frullini, è racchiuso il sentire, che si traduce in azione quotidiana, dell’associazione a cui aderiscono 87 cooperative sociali, che si sono riunite per l’assemblea regionale nel ristorante Zi Nene a Loreto (Ancona). Imprese del sociale che operano in tanti comparti, dai servizi per l’infanzia all’assistenza agli anziani, dalla gestione di centri diurni a quella di comunità dove vivono persone con problemi di dipendenza oltre al fondamentale ruolo di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

 “L’elemento distintivo della cooperazione deve essere quello di non lasciare indietro nessuno – ha detto Frullini, riconfermato alla presidenza per i prossimi quattro anni -, molto più semplice per tutti da declamare che da praticare nelle scelte quotidiane. Ma questa è una leva motivazionale che, nonostante la crisi economica, ci tiene ancora tutti uniti nel lottare per il proprio lavoro”. Pur dovendo affrontare le conseguenze della crisi, infatti, le coop sociali di Federsolidarietà Marche sono riuscite a proteggere l’occupazione, oggi con 3.774 addetti, un dato sullo stesso livello del 2010, quando i lavoratori erano 3.792. I soci sono 7.530 di cui 

3.883 della cooperativa regionale di commercio equo e solidale Mondo Solidale. Il fatturato complessivo regionale è di 94,8 milioni di euro, in crescita costante negli ultimi dieci anni.

La cooperazione, però, ha sottolineato Frullini, “non può perdere la sfida per la ricerca di uno sviluppo sostenibile e dai frutti condivisi”. La dicotomia “fra individuo e comunità nei modelli economici, imprenditoriali e sociali – ha aggiunto il presidente di Federsolidarietà Marche -, non ha prodotto risultati di umana convivenza soddisfacenti per tutti. La cooperazione contiene tutti gli elementi utili a contemperare il benessere individuale in una comunità inclusiva e accogliente. Non serve altro per il futuro salvo che riaffermare noi stessi e smetterla di scimmiottare modelli fallimentari”.

Un futuro in cui, per le Marche, ha detto Frullini, si delineano sfide come “l’implementazione della riforma del terzo settore, con tutto il suo potenziale, l’avvio del percorso di costruzione e approvazione del nuovo Piano sociale e sanitario regionale, la rinascita dei territori colpiti dal sisma e delle aree montane anche attraverso le cooperative di comunità”. 

E fra le sfide delle cooperative sociali, ha rimarcato Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Marche, “ci deve essere quella di una grande spinta all’aggregazione, in particolare per le cooperative sociali di tipo A, quelle che gestiscono servizi, con un maggiore sguardo alla sanità ma mantenendo l’ottica del welfare. Accanto a questo, abbiamo già dato inizio ad un progetto di sviluppo per le sociali B, che si chiama Rigenerazione B, a cui crediamo fortemente perché sarà veicolo di promozione delle attività delle nostre associate verso la pubblica amministrazione e le comunità del territorio”.  

 

Per Stefano Granata, Federsolidarietà Confcooperative nazionale, occorre chiedersi “se rappresentiamo veramente quello che succede nelle comunità. Non costruiamo grandi palazzi per abitarli anche se la vita delle comunità e delle città si svolge altrove. Occorre una grande capacità di lettura e di cambiamento di quello che è stato fatto finora”. 


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